Esiste una relazione sotterranea che l’attiguità storica e stilistica fra due o più opere dissimula e veicola. Per coglierla è necessario pensare che ciò che nasconde svela e che ciò che svela nasconde, ovvero che l’aspetto storico della ricerca nasconde e svela quanto di archetipico la storia stessa racchiude. Lo nasconde perché alla storia in quanto disciplina non è metodologicamente concesso di andare oltre i propri confini epistemologici e di conseguenza essa ignora tutto ciò che le è (apparentemente) estraneo. Al tempo stesso, non potendo nulla essere estraneo alla storia, essa non può che veicolare e svelare ciò che già comprende in sé. Tale svelamento può compiersi attraverso un “montaggio” che permette un relazionarsi di dati storici e stilistici in grado di fare dialogare le opere su un piano più profondo, strutturale, antropologico. Due dipinti di Marco d’Oggiono, la Vergine delle rocce e la Lucrezia romana, firmati in greco sul verso, costituiscono un significativo caso studio rinascimentale su cui esercitare un tipo di storia dell’arte antropologicamente orientata.

Gestualità leonardesca. Tra teologia cristiana e virtus pagana: la Vergine delle rocce e la Lucrezia romana di Marco d'Oggiono / Rossi, A. - (2020), pp. 1-352.

Gestualità leonardesca. Tra teologia cristiana e virtus pagana: la Vergine delle rocce e la Lucrezia romana di Marco d'Oggiono

Rossi A
2020-01-01

Abstract

Esiste una relazione sotterranea che l’attiguità storica e stilistica fra due o più opere dissimula e veicola. Per coglierla è necessario pensare che ciò che nasconde svela e che ciò che svela nasconde, ovvero che l’aspetto storico della ricerca nasconde e svela quanto di archetipico la storia stessa racchiude. Lo nasconde perché alla storia in quanto disciplina non è metodologicamente concesso di andare oltre i propri confini epistemologici e di conseguenza essa ignora tutto ciò che le è (apparentemente) estraneo. Al tempo stesso, non potendo nulla essere estraneo alla storia, essa non può che veicolare e svelare ciò che già comprende in sé. Tale svelamento può compiersi attraverso un “montaggio” che permette un relazionarsi di dati storici e stilistici in grado di fare dialogare le opere su un piano più profondo, strutturale, antropologico. Due dipinti di Marco d’Oggiono, la Vergine delle rocce e la Lucrezia romana, firmati in greco sul verso, costituiscono un significativo caso studio rinascimentale su cui esercitare un tipo di storia dell’arte antropologicamente orientata.
2020
9788857561301
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11768/113787
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