Tra gli anni cinquanta e anni sessanta la cittadina ligure di Albisola, famosa per la lavorazione della ceramica, divenne un autentico crocevia catalizzatore d’incontri e sperimentazioni internazionali nel panorama artistico contemporaneo. Piero Manzoni che sin da bambino vi trascorreva lunghi periodo estivi con la famiglia, si trovò in un ambiente ricco di stimoli e ispirazioni. Attraverso una puntuale verifica delle fonti bibliografiche, documentarie e testimoniali, è stato possibile ricostruire storicamente le vicende biografiche e l’attività espositiva di Manzoni in contesto albisolese. Il volume ricostruisce ad esempio le vicende di alcuni "Achrome" legati al contesto di Albisola (tele grinzate, cucite e oggetti), oppure ancora definisce quali tra le "Linee", che Lucio Fontana riteneva l’opera più importante di Manzoni, fossero presenti nella prima mostra dedicata a questo ciclo, tenutasi nel 1959 nella cittadina ligure (tra di esse, la "Linea m 9,48" acquistata in quest’occasione dallo stesso Fontana). L’anno successivo Manzoni presenta ad Albisola anche i suoi "Corpi d’aria" e la località ligure è in parte luogo di elaborazione del progetto per il "Placentarium", teatro pneumatico concepito per la rappresentazione dei Balletti di luce dell’amico artista tedesco Otto Piene. Ad Albisola Manzoni instaura fecondi rapporti con altri artisti di rilievo internazionale e da qui scrive lettere interessantissime a colleghi e amici, di grande importanza per la ricostruzione di rapporti, motivazioni e vicende fondamentali legate all’attività dell’artista.
Una visione internazionale. Piero Manzoni e Albisola
Pola, Francesca
2013-01-01
Abstract
Tra gli anni cinquanta e anni sessanta la cittadina ligure di Albisola, famosa per la lavorazione della ceramica, divenne un autentico crocevia catalizzatore d’incontri e sperimentazioni internazionali nel panorama artistico contemporaneo. Piero Manzoni che sin da bambino vi trascorreva lunghi periodo estivi con la famiglia, si trovò in un ambiente ricco di stimoli e ispirazioni. Attraverso una puntuale verifica delle fonti bibliografiche, documentarie e testimoniali, è stato possibile ricostruire storicamente le vicende biografiche e l’attività espositiva di Manzoni in contesto albisolese. Il volume ricostruisce ad esempio le vicende di alcuni "Achrome" legati al contesto di Albisola (tele grinzate, cucite e oggetti), oppure ancora definisce quali tra le "Linee", che Lucio Fontana riteneva l’opera più importante di Manzoni, fossero presenti nella prima mostra dedicata a questo ciclo, tenutasi nel 1959 nella cittadina ligure (tra di esse, la "Linea m 9,48" acquistata in quest’occasione dallo stesso Fontana). L’anno successivo Manzoni presenta ad Albisola anche i suoi "Corpi d’aria" e la località ligure è in parte luogo di elaborazione del progetto per il "Placentarium", teatro pneumatico concepito per la rappresentazione dei Balletti di luce dell’amico artista tedesco Otto Piene. Ad Albisola Manzoni instaura fecondi rapporti con altri artisti di rilievo internazionale e da qui scrive lettere interessantissime a colleghi e amici, di grande importanza per la ricostruzione di rapporti, motivazioni e vicende fondamentali legate all’attività dell’artista.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.