Per poter usare gli strumenti rotanti Ni-Ti in sicurezza, occorre avere chiari in mente tre concetti: 1)glide path; 2)preliminary enlargement; 3)coronal preflaring. Esiste una certa confusione nella moderna letteratura e spesso viene data un’errata interpretazione a questo termine. Il glide path (o sentiero di percorribilità) non è altro che la parete liscia lungo la quale lo strumento in Ni-Ti scivola per raggiungere la lunghezza di lavoro. È stato detto in precedenza che si inizia sempre con uno strumento sottile in acciaio che può essere precurvato, mentre il Ni-Ti non si lascia precurvare. Detto questo, può venire spontanea la domanda: se lo strumento in Ni-Ti non è precurvabile, come fa a seguire le curve del canale e a raggiungere la lunghezza di lavoro? Lo fa grazie a due caratteristiche, una dello strumento stesso e l’altra della parete canalare. Quindi il glide path è il requisito essenziale che il canale deve avere per poter usare il Ni-Ti. L’analisi degli strumenti in Ni-Ti fratturati da stress torsionale rivela che la maggior parte delle fratture avviene negli ultimi millimetri, dove la conicità è minore e il diametro è minore. Di conseguenza, la punta della più piccola lima in Ni-Ti presenta il maggiore rischio di frattura da torsione, da cui deve essere protetta utilizzando un basso valore di torque, una ridotta pressione assiale e soprattutto evitando che la punta si impegni contro le pareti dentinali.Questo si ottiene con il preliminary enlargement. Infine con il termine coronal preflaring si intende il leggero pre-allargamento del terzo coronale e medio del canale, necessario per due motivi: togliere le interferenze coronali per avere un accesso rettilineo al terzo apicale e avere spazio per mantenere la precurvatura data allo strumento in acciaio per poter sondare una curva accentuata del terzo apicale o superare in quella sede un esistente gradino.
Il glide path e il preliminary enlargement / Castellucci, Arnaldo; Berutti, Elio; Cantatore, Giuseppe. - Volume 2, Capitolo 19:(2021), pp. 721-740.
Il glide path e il preliminary enlargement
Giuseppe, Cantatore
Ultimo
Writing – Review & Editing
2021-01-01
Abstract
Per poter usare gli strumenti rotanti Ni-Ti in sicurezza, occorre avere chiari in mente tre concetti: 1)glide path; 2)preliminary enlargement; 3)coronal preflaring. Esiste una certa confusione nella moderna letteratura e spesso viene data un’errata interpretazione a questo termine. Il glide path (o sentiero di percorribilità) non è altro che la parete liscia lungo la quale lo strumento in Ni-Ti scivola per raggiungere la lunghezza di lavoro. È stato detto in precedenza che si inizia sempre con uno strumento sottile in acciaio che può essere precurvato, mentre il Ni-Ti non si lascia precurvare. Detto questo, può venire spontanea la domanda: se lo strumento in Ni-Ti non è precurvabile, come fa a seguire le curve del canale e a raggiungere la lunghezza di lavoro? Lo fa grazie a due caratteristiche, una dello strumento stesso e l’altra della parete canalare. Quindi il glide path è il requisito essenziale che il canale deve avere per poter usare il Ni-Ti. L’analisi degli strumenti in Ni-Ti fratturati da stress torsionale rivela che la maggior parte delle fratture avviene negli ultimi millimetri, dove la conicità è minore e il diametro è minore. Di conseguenza, la punta della più piccola lima in Ni-Ti presenta il maggiore rischio di frattura da torsione, da cui deve essere protetta utilizzando un basso valore di torque, una ridotta pressione assiale e soprattutto evitando che la punta si impegni contro le pareti dentinali.Questo si ottiene con il preliminary enlargement. Infine con il termine coronal preflaring si intende il leggero pre-allargamento del terzo coronale e medio del canale, necessario per due motivi: togliere le interferenze coronali per avere un accesso rettilineo al terzo apicale e avere spazio per mantenere la precurvatura data allo strumento in acciaio per poter sondare una curva accentuata del terzo apicale o superare in quella sede un esistente gradino.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Vol 2_Capitolo 19_ copertina.pdf
solo gestori archivio
Tipologia:
PDF editoriale (versione pubblicata dall'editore)
Licenza:
Copyright dell'editore
Dimensione
2.41 MB
Formato
Adobe PDF
|
2.41 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri Richiedi una copia |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.