Come si ascolta la musica? Come si guarda un dipinto? Come si legge un poema? Come si guarda una pièce teatrale? Un film? Come si esplora un’istallazione di realtà virtuale? Una delle cose che la fenomenologia insegna è a fare espe¬rienza di ogni cosa nel modo più giusto e più “felice”, cioè adeguato a quel tipo di cosa, come essa «chie¬de» di essere esperita. Queste Lezioni, con l’aiuto di chi le leggerà, propongono un’estetica dal punto di vista di chi siede in platea o legge un romanzo – e se ne lascia leggere. Ma oltre a essere una disciplina della contemplazione sensoriale e affettiva, la fenomenologia è anche una passione per le distinzioni fondate, capace di confrontarsi con la più esigente filosofia analitica: che cosa distingue i mondi dell’arte e della loro esperienza? E c’è qualcosa che tutti hanno in comune? E infine: la bellezza non salverà questo mondo che oggi ne distrugge più di quanta ne crei: ma c’è qualcosa che la fa “essenziale” – almeno per le nostre vite?

La felicità dello spettatore. Lezioni di estetica fenomenologica / Monticelli, De; Forle', Francesca. - (2024), pp. 1-413.

La felicità dello spettatore. Lezioni di estetica fenomenologica

DE MONTICELLI;FORLE
2024-01-01

Abstract

Come si ascolta la musica? Come si guarda un dipinto? Come si legge un poema? Come si guarda una pièce teatrale? Un film? Come si esplora un’istallazione di realtà virtuale? Una delle cose che la fenomenologia insegna è a fare espe¬rienza di ogni cosa nel modo più giusto e più “felice”, cioè adeguato a quel tipo di cosa, come essa «chie¬de» di essere esperita. Queste Lezioni, con l’aiuto di chi le leggerà, propongono un’estetica dal punto di vista di chi siede in platea o legge un romanzo – e se ne lascia leggere. Ma oltre a essere una disciplina della contemplazione sensoriale e affettiva, la fenomenologia è anche una passione per le distinzioni fondate, capace di confrontarsi con la più esigente filosofia analitica: che cosa distingue i mondi dell’arte e della loro esperienza? E c’è qualcosa che tutti hanno in comune? E infine: la bellezza non salverà questo mondo che oggi ne distrugge più di quanta ne crei: ma c’è qualcosa che la fa “essenziale” – almeno per le nostre vite?
2024
978-88-11-01397-6
estetica fenomenologica; spettatore; contemplazione; bellezza
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11768/172458
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