In Die apriorischen Grundlagen des bürgerlichen Rechtes [I fondamenti a priori del diritto civile] (1913), Adolf Reinach, ha elaborato una teoria sui «fondamenti a priori del diritto» che presenta una risposta interessante e feconda alla questione dello statuto ontologico della realtà sociale e giuridica. Secondo Reinach, la realtà sociale e giuridica è definita da leggi essenziali [Wesensgesetze], le quali si fondano e trovano la loro corrispondenza ontologica in strutture a priori [apriorische Gebilde]. La risposta di Reinach alla questione dello statuto ontologico della realtà sociale e giuridica si presenta così come una risposta alternativa a quella articolata da John R. Searle. Diversamente da quanto teorizzato da Searle, infatti, secondo Reinach, le entità sociali e giuridiche (pensiamo, per esempio, all’atto di promettere) non necessitano per esistere né di regole costitutive [constitutive rules] né di intenzionalità collettiva [collective intentionality] né di dichiarazioni di funzioni di status [status functions declarations] (Searle 1995, 2010). Le entità sociali e giuridiche per esistere necessitano invece di leggi essenziali che corrispondono a strutture ontologiche a priori, le quali sono indipendenti da ogni diritto positivo e da ogni credenza, individuale o collettiva sulla realtà sociale e giuridica. L’ontologia sociale e giuridica di Reinach è un’ontologia fortemente realista e non convenzionalista. Essa è basata sulla teoria della dipendenza esistenziale di Edmund Husserl, sviluppata nella terza delle Logische Untersuchungen [Ricerche logiche] che verte sulla «Teoria degli interi e delle parti» [Lehre von den Ganzen und Teilen] (1900/1901). Il presente lavoro è articolato in tre parti corrispondenti a tre domande: (i) Che cosa sono le «strutture a priori» e le «leggi essenziali» di cui tratta Reinach? (ii) Quali relazioni di non indipendenza (e indipendenza) esistenziale definiscono la promessa? E quali relazioni essenziali intercorrono tra, da un lato, la realtà sociale e giuridica (ad esempio, pretese e obbligazioni) e, dall’altro, la realtà fisica o naturale (ad esempio, azioni e comportamenti umani)? Tra, in altri termini, il «normativo» e il «descrittivo»? (iii) Quali tipi di connessioni essenziali [Wesensgesetze] possiamo riscontrare nel diritto? Uno degli intenti principali di questo lavoro è mostrare che, nella realtà sociale e giuridica, possiamo fare molto di ciò che decidiamo di fare, possiamo persino creare nuove entità sociali e giuridiche, se decidiamo di farlo: ad esempio, possiamo liberamente decidere di compiere l’atto di promettere qualcosa a qualcuno così come l’atto di onorare la promessa che abbiamo fatto; il legislatore di uno Stato può decidere di creare nuove entità giuridico-amministrative così come di eliminarne altre. Ma le nostre decisioni e creazioni relativamente alla realtà sociale e giuridica non possono essere del tutto arbitrarie: non possiamo fare qualsiasi cosa desidereremmo per qualche motivo fare, non possiamo inventare entità sociali e giuridiche “a piacere”. Vi sono infatti leggi fondanti la realtà sociale e giuridica che impongono limiti e condizioni inaggirabili al nostro agire: si tratta di leggi a priori, ovvero di leggi che non sono state create da noi, in base alla nostra libera volontà, ma che esistono indipendentemente dalla nostra volontà.

Stutture a priori e leggi essenziali nell’ontologia sociale e giuridica di Adolf Reinach

DE VECCHI , FRANCESCA MARIA
2012-01-01

Abstract

In Die apriorischen Grundlagen des bürgerlichen Rechtes [I fondamenti a priori del diritto civile] (1913), Adolf Reinach, ha elaborato una teoria sui «fondamenti a priori del diritto» che presenta una risposta interessante e feconda alla questione dello statuto ontologico della realtà sociale e giuridica. Secondo Reinach, la realtà sociale e giuridica è definita da leggi essenziali [Wesensgesetze], le quali si fondano e trovano la loro corrispondenza ontologica in strutture a priori [apriorische Gebilde]. La risposta di Reinach alla questione dello statuto ontologico della realtà sociale e giuridica si presenta così come una risposta alternativa a quella articolata da John R. Searle. Diversamente da quanto teorizzato da Searle, infatti, secondo Reinach, le entità sociali e giuridiche (pensiamo, per esempio, all’atto di promettere) non necessitano per esistere né di regole costitutive [constitutive rules] né di intenzionalità collettiva [collective intentionality] né di dichiarazioni di funzioni di status [status functions declarations] (Searle 1995, 2010). Le entità sociali e giuridiche per esistere necessitano invece di leggi essenziali che corrispondono a strutture ontologiche a priori, le quali sono indipendenti da ogni diritto positivo e da ogni credenza, individuale o collettiva sulla realtà sociale e giuridica. L’ontologia sociale e giuridica di Reinach è un’ontologia fortemente realista e non convenzionalista. Essa è basata sulla teoria della dipendenza esistenziale di Edmund Husserl, sviluppata nella terza delle Logische Untersuchungen [Ricerche logiche] che verte sulla «Teoria degli interi e delle parti» [Lehre von den Ganzen und Teilen] (1900/1901). Il presente lavoro è articolato in tre parti corrispondenti a tre domande: (i) Che cosa sono le «strutture a priori» e le «leggi essenziali» di cui tratta Reinach? (ii) Quali relazioni di non indipendenza (e indipendenza) esistenziale definiscono la promessa? E quali relazioni essenziali intercorrono tra, da un lato, la realtà sociale e giuridica (ad esempio, pretese e obbligazioni) e, dall’altro, la realtà fisica o naturale (ad esempio, azioni e comportamenti umani)? Tra, in altri termini, il «normativo» e il «descrittivo»? (iii) Quali tipi di connessioni essenziali [Wesensgesetze] possiamo riscontrare nel diritto? Uno degli intenti principali di questo lavoro è mostrare che, nella realtà sociale e giuridica, possiamo fare molto di ciò che decidiamo di fare, possiamo persino creare nuove entità sociali e giuridiche, se decidiamo di farlo: ad esempio, possiamo liberamente decidere di compiere l’atto di promettere qualcosa a qualcuno così come l’atto di onorare la promessa che abbiamo fatto; il legislatore di uno Stato può decidere di creare nuove entità giuridico-amministrative così come di eliminarne altre. Ma le nostre decisioni e creazioni relativamente alla realtà sociale e giuridica non possono essere del tutto arbitrarie: non possiamo fare qualsiasi cosa desidereremmo per qualche motivo fare, non possiamo inventare entità sociali e giuridiche “a piacere”. Vi sono infatti leggi fondanti la realtà sociale e giuridica che impongono limiti e condizioni inaggirabili al nostro agire: si tratta di leggi a priori, ovvero di leggi che non sono state create da noi, in base alla nostra libera volontà, ma che esistono indipendentemente dalla nostra volontà.
2012
9788857508436
Strutture a priori e leggi essenziali; Apriori ontologico vs. A priori epistemologico; DIritto a priori vs. diritto positivo; Connessioni eideticamente impossibili; Connessioni eideticamente necessarie; Connessioni eideticamente possibili
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11768/18626
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact