La presente ricerca ha come obiettivo una riflessione sulla questione delle mutilazioni genitali femminili a partire da rilievi empirici. Più precisamente, si intende da un lato valutare l’efficacia o meno di una regolamentazione normativa al fine di contenere o estirpare pratiche di varia natura comunque riconducibili alla manipolazione dei genitali femminili se non propriamente alla loro mutilazione; dall’altro lato, ci si propone di discutere, a partire da alcuni dati ricavati da interviste somministrate a “testimoni privilegiati” (rap-presentanti di associazioni di donne immigrate o di comunità) nonché a operatori socio-sanitari, la proposta del cosiddetto rito simbolico alternativo alle forme di mutilazione genitale. Il rito è detto simbolico poiché avrebbe lo scopo di conservare la dimensione simbolica della mutilazione genitale femminile, ovvero i suoi significati rituali e culturali, ed è alternativo perché permette di svuotare del contenuto ‘materiale’ di danno fisico l’intervento sui genitali. Nella mia analisi teorica della questione parto dunque da qualche conside-razione circa l’accoglienza riservata alla proposta del rito alternativo, così come la si evince dalle risposte degli intervistati.
Le mutilazioni genitali femminili. La riflessione etico-politica
SALA , ROBERTA
2007-01-01
Abstract
La presente ricerca ha come obiettivo una riflessione sulla questione delle mutilazioni genitali femminili a partire da rilievi empirici. Più precisamente, si intende da un lato valutare l’efficacia o meno di una regolamentazione normativa al fine di contenere o estirpare pratiche di varia natura comunque riconducibili alla manipolazione dei genitali femminili se non propriamente alla loro mutilazione; dall’altro lato, ci si propone di discutere, a partire da alcuni dati ricavati da interviste somministrate a “testimoni privilegiati” (rap-presentanti di associazioni di donne immigrate o di comunità) nonché a operatori socio-sanitari, la proposta del cosiddetto rito simbolico alternativo alle forme di mutilazione genitale. Il rito è detto simbolico poiché avrebbe lo scopo di conservare la dimensione simbolica della mutilazione genitale femminile, ovvero i suoi significati rituali e culturali, ed è alternativo perché permette di svuotare del contenuto ‘materiale’ di danno fisico l’intervento sui genitali. Nella mia analisi teorica della questione parto dunque da qualche conside-razione circa l’accoglienza riservata alla proposta del rito alternativo, così come la si evince dalle risposte degli intervistati.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.