In questo saggio discuto le seguenti tesi: (i) Tesi: Agire nella realtà sociale e istituzionale richiede che gli agenti abbiano ragioni per l’azione che sono indipendenti da desideri; in altri termini, il mondo sociale implica l’esistenza di una deontologia che costituisce ragioni per l’azione indipendenti da desideri. (ii) Tesi: I poteri deontici hanno senso solo perché vi è il libero arbitrio. (iii) Tesi: All’interno della classe infinita di tutti i possibili atti, azioni e comportamenti, occorre distinguere, due sottoclassi: la classe dell’agire solitario e la classe dell’agire eterotropico. (iv) Tesi: Esistono almeno due tipi di agire eterotropico che devono essere distinti l’uno dall’altro: agire eterotropico sociale vs. agire eterotropico collettivo. Per esempio: Io ti prometto di venire al cinema con te vs. Noi abbiamo intenzione di andare al cinema insieme. (v) Tesi: L’agire proprio del mondo sociale e istituzionale è caratterizzato da un’immediata efficacia normativa. Dobbiamo distinguere tra tale efficacia normativa e l’efficacia causale del mondo fisico-naturale: efficacia normativa vs. efficacia causale. (vi) Tesi: Dobbiamo distinguere tra la produzione e l’assunzione di impegni, obblighi e diritti, proprie degli atti sociali e delle intenzioni collettive, da un lato, e il soddisfacimento e l’adempimento di tali impegni, obblighi e diritti, attraverso azioni, dell’altro. Distinguiamo quindi tra: piano dell’efficacia normativa vs. piano dell’adempimento pratico-fattuale. (vii) Tesi: Dobbiamo distinguere tra l’immediata efficacia normativa di atti sociali e intenzioni collettive nei confronti di obblighi, diritti ecc. da un lato, e la mediata efficacia normativa di atti sociali e intenzioni nei confronti delle azioni di soddisfacimento di tali obblighi, diritti ecc. dall’altro.

Agire nel mondo sociale

DE VECCHI , FRANCESCA MARIA
2012-01-01

Abstract

In questo saggio discuto le seguenti tesi: (i) Tesi: Agire nella realtà sociale e istituzionale richiede che gli agenti abbiano ragioni per l’azione che sono indipendenti da desideri; in altri termini, il mondo sociale implica l’esistenza di una deontologia che costituisce ragioni per l’azione indipendenti da desideri. (ii) Tesi: I poteri deontici hanno senso solo perché vi è il libero arbitrio. (iii) Tesi: All’interno della classe infinita di tutti i possibili atti, azioni e comportamenti, occorre distinguere, due sottoclassi: la classe dell’agire solitario e la classe dell’agire eterotropico. (iv) Tesi: Esistono almeno due tipi di agire eterotropico che devono essere distinti l’uno dall’altro: agire eterotropico sociale vs. agire eterotropico collettivo. Per esempio: Io ti prometto di venire al cinema con te vs. Noi abbiamo intenzione di andare al cinema insieme. (v) Tesi: L’agire proprio del mondo sociale e istituzionale è caratterizzato da un’immediata efficacia normativa. Dobbiamo distinguere tra tale efficacia normativa e l’efficacia causale del mondo fisico-naturale: efficacia normativa vs. efficacia causale. (vi) Tesi: Dobbiamo distinguere tra la produzione e l’assunzione di impegni, obblighi e diritti, proprie degli atti sociali e delle intenzioni collettive, da un lato, e il soddisfacimento e l’adempimento di tali impegni, obblighi e diritti, attraverso azioni, dell’altro. Distinguiamo quindi tra: piano dell’efficacia normativa vs. piano dell’adempimento pratico-fattuale. (vii) Tesi: Dobbiamo distinguere tra l’immediata efficacia normativa di atti sociali e intenzioni collettive nei confronti di obblighi, diritti ecc. da un lato, e la mediata efficacia normativa di atti sociali e intenzioni nei confronti delle azioni di soddisfacimento di tali obblighi, diritti ecc. dall’altro.
2012
978-88-430-6704-6
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11768/20179
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