La comunicazione non è soltanto un mezzo, ma soprattutto un luogo privilegiato dove la relazione ha luogo. In questo lavoro sostengo la tesi che una relazione di fiducia possa essere stabilita attraverso la comunicazione e che la comunicazione sia il momento privilegiato per farlo. Di conseguenza, conoscere e comprendere il linguaggio e le sue dinamiche è essenziale per orientarsi all’interno della comunicazione; ciò permette ai parlanti di cogliere appieno l’opportunità di promuovere la fiducia reciproca. Conoscere il linguaggio non significa soltanto controllare ciò che viene detto, ma specialmente essere consapevoli di ciò che sottintenda, di ciò che implica e di ciò rimane non-detto. Questo è vero in particolare nel caso della comunicazione medico-paziente, in cui uno dei parlanti è anche il soggetto del discorso. Nell’Introduzione, suggerisco che comunicare significhi anche agire, dunque influenzare e direzionando lo stato di essere delle cose; sia la forma sia il contenuto di ciò che è detto sono - e devono essere - indissolubilmente legati alla comunicazione per renderla efficace; considero il momento di interazione tra medico e paziente l’opportunità per costruire e consolidare un’alleanza terapeutica forte. Se tale opportunità non è colta o affrontata con competenza, può causare l’opposto, cioè la perdita di fiducia, arrivando ad influenzare negativamente anche l’adesione del paziente ai trattamenti proposti dal medico. Proseguo con l’analizzare la non-neutralità di tale particolare relazione, in cui i due parlanti non sono solo due persone in dialogo, ma soprattutto due ruoli che si confrontano: il professionista (il medico) e colui che beneficia da tale professione (il paziente). Quest’asimmetria comporta significati impliciti che meritano di essere analizzati, poiché influenzano fortemente ciò che viene detto e compreso. La struttura della tesi è composta da differenti articoli, che suggeriscono un’ipotesi poi applicata ad esempi basati su dati reali (principalmente derivanti dal protocollo di ricerca in corso consultabile in Appendice): quando non già nell’articoli, la parte applicativa segue la parte teorica separatamente. Il primo articolo prende avvio da un’analisi storica per mostrare perché la medicina dovrebbe andare oltre la scienza, recuperando le sue fondamenta teoriche umanistiche; segue un corollario sperimentale. Il secondo articolo si propone di mostrare il potere dell’implicito e come sia strettamente collegato alla fiducia; sono analizzati segmenti di interazione medico-paziente e problematizzati. Il terzo articolo mostra come la manipolazione possa essere un fenomeno positivo, introducendo la nuova definizione di eumanipolazione; ne segue un corollario sperimentale. Dal momento che la pandemia di COVID-19 ha bruscamente cambiato le vite di tutti noi, l’ultimo articolo è una dovuta estensione dalla comunicazione medico-paziente alla comunicazione medico-cittadini, che considera gli effetti inaspettati e sfidanti della pandemia sulla comunicazione. Nelle Conclusioni, discuto i risultati e suggerisco possibili prosegui di ricerca sul tema.
Communication is not only a means, but especially a privileged place where relationship takes place. I here argue that trustworthy relationship can be established through communication and that communication is the favored moment when to do it. Thus, knowing and understanding language and its dynamic is essential to orient oneself during communication; this would allow the speakers to fully take the opportunity to foster mutual trust. Knowing language does not only mean managing what is said, but especially be aware of what it implies, entails, and what is unsaid. This is especially true in the case of doctor-patient communication, where one of the speakers is also the subject of the speech. In the Introduction, I suggest that communicating means also to act, thus influencing, and directing the way things are; both how and what is said are—and must be—embedded in communication to make it successful; and the implicit dimension of communication has a prominent role in defining the meaning of the whole discussion. I show the case of doctor-patient communication as representative: I consider the moment of interaction between the physician and the patient to be the chance for building and consolidating a strong therapeutic alliance. If the chance is not taken or wisely managed, it could cause the opposite, i.e., loss of trust, also possibly influencing patient’s concordance to treatment. I then analyze the non-neutrality of this special relationship, in which the speakers are not only two persons in dialogue, but especially two roles facing each other: the professional (physician) and the one who benefits from that profession (patient). This asymmetry entails implicit meanings worth to be analyzed that strongly influence what is said and understood. The structure of the thesis is composed by different articles suggesting a hypothesis, that is then applied to examples taken from real situations (mainly from my ongoing study protocol, which may be consulted in the appendix): when not already in the article, the applicative part follows the theoretical separately. The first article starts from a historical analysis to show why medicine should go beyond science, regaining its humanistic theoretical foundations; an experimental corollary follows. The second article aims to show the power of implicit and how it is intertwined with trust; strings of doctor-patient interaction are analyzed and problematized. The third article shows how manipulation could be a positive phenomenon, introducing the new definition of eumanipolation; an experimental corollary follows. Since COVID-19 outbreak abruptly changed everyone lives, the last article is a dutiful extension from doctor-patient to doctor-public communication that considers the unexpected and challenging effects of the pandemic on communication. In the Conclusion I discuss results and suggest possible future research on the topic.
SCIENCE COMMUNICATION AND HEALTH. FOSTERING TRUST IN DOCTOR-PATIENT AND DOCTOR-PUBLIC INTERACTION / Monica Consolandi , 2022 Jul 25. 34. ciclo, Anno Accademico 2020/2021.
SCIENCE COMMUNICATION AND HEALTH. FOSTERING TRUST IN DOCTOR-PATIENT AND DOCTOR-PUBLIC INTERACTION
CONSOLANDI, MONICA
2022-07-25
Abstract
La comunicazione non è soltanto un mezzo, ma soprattutto un luogo privilegiato dove la relazione ha luogo. In questo lavoro sostengo la tesi che una relazione di fiducia possa essere stabilita attraverso la comunicazione e che la comunicazione sia il momento privilegiato per farlo. Di conseguenza, conoscere e comprendere il linguaggio e le sue dinamiche è essenziale per orientarsi all’interno della comunicazione; ciò permette ai parlanti di cogliere appieno l’opportunità di promuovere la fiducia reciproca. Conoscere il linguaggio non significa soltanto controllare ciò che viene detto, ma specialmente essere consapevoli di ciò che sottintenda, di ciò che implica e di ciò rimane non-detto. Questo è vero in particolare nel caso della comunicazione medico-paziente, in cui uno dei parlanti è anche il soggetto del discorso. Nell’Introduzione, suggerisco che comunicare significhi anche agire, dunque influenzare e direzionando lo stato di essere delle cose; sia la forma sia il contenuto di ciò che è detto sono - e devono essere - indissolubilmente legati alla comunicazione per renderla efficace; considero il momento di interazione tra medico e paziente l’opportunità per costruire e consolidare un’alleanza terapeutica forte. Se tale opportunità non è colta o affrontata con competenza, può causare l’opposto, cioè la perdita di fiducia, arrivando ad influenzare negativamente anche l’adesione del paziente ai trattamenti proposti dal medico. Proseguo con l’analizzare la non-neutralità di tale particolare relazione, in cui i due parlanti non sono solo due persone in dialogo, ma soprattutto due ruoli che si confrontano: il professionista (il medico) e colui che beneficia da tale professione (il paziente). Quest’asimmetria comporta significati impliciti che meritano di essere analizzati, poiché influenzano fortemente ciò che viene detto e compreso. La struttura della tesi è composta da differenti articoli, che suggeriscono un’ipotesi poi applicata ad esempi basati su dati reali (principalmente derivanti dal protocollo di ricerca in corso consultabile in Appendice): quando non già nell’articoli, la parte applicativa segue la parte teorica separatamente. Il primo articolo prende avvio da un’analisi storica per mostrare perché la medicina dovrebbe andare oltre la scienza, recuperando le sue fondamenta teoriche umanistiche; segue un corollario sperimentale. Il secondo articolo si propone di mostrare il potere dell’implicito e come sia strettamente collegato alla fiducia; sono analizzati segmenti di interazione medico-paziente e problematizzati. Il terzo articolo mostra come la manipolazione possa essere un fenomeno positivo, introducendo la nuova definizione di eumanipolazione; ne segue un corollario sperimentale. Dal momento che la pandemia di COVID-19 ha bruscamente cambiato le vite di tutti noi, l’ultimo articolo è una dovuta estensione dalla comunicazione medico-paziente alla comunicazione medico-cittadini, che considera gli effetti inaspettati e sfidanti della pandemia sulla comunicazione. Nelle Conclusioni, discuto i risultati e suggerisco possibili prosegui di ricerca sul tema.File | Dimensione | Formato | |
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Descrizione: Tesi Consolandi - final
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Tesi di dottorato
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