Il presente lavoro intende approcciare il problema della famiglia nel pensiero di Jean-Paul Sartre, muovendo dalla ricostruzione dell’evoluzione della sua personale interpretazione del concetto di valore. Pur mantenendo un’impostazione storico- genealogica, volta alla comprensione dello sviluppo della sua riflessione tout court, la ricerca vuole ripensare alcuni punti fondamentali della sua filosofia, affinché sia possibile riflettere sulla famiglia non solo restando al suo interno, ma tentando anche di pensare a un percorso a partire da essa. Sin dai primi testi sartriani appare chiaro che il problema principale, nonché fondativo, della sua parabola intellettuale sia indubitabilmente la libertà. Quest’ultima non viene mai concepita in quanto essenza da descrivere, ma non è nient’altro che il processo tramite il quale si realizza. Si mostra così in quanto movimento, in quanto pratica. In questo modo l’individuo, come libertà in atto, come singolarità che tenta di affacciarsi all’esistenza in maniera personale, unica, libera, non viene mai definito, ma è sempre problematizzato e contestualizzato, ossia situato nella contingenza e nella socialità. Pertanto la filosofia sartriana sorge da un’ineliminabile radice etica, che ne caratterizza lo sviluppo e ne unifica l’intenzione. Quest’ipotesi guida lo studio che si svolge in queste pagine. In un primo momento abbiamo voluto comprendere il motivo onto-fenomenologico dell’utilizzo del concetto di valore, che si rivela essere lo sprone e, insieme, la trama dell’esistenza, ossia ciò che la caratterizza intimamente. L’individuo, mosso dalla ricerca della propria realizzazione, si dirige verso di esso per rintracciare, nel futuro, ciò che manca nel presente. Rileggendo il concetto di tempo all’interno di questo contesto, emerge il profondo legame tra la soggettività e l’alterità ne L’être et le néant. Questo ci ha condotto verso lo studio dell’etica dei Cahiers pour une morale, dove si è mostrata la volontà sartriana di sondare le possibilità della libertà su di un piano eminentemente storico-pratico, avendo di mira l’etica come struttura dell’agire individuale. La dialettica rielabora i concetti onto- fenomenologici alla luce del concetto di Storia. È così che l’analisi sartriana evolve in direzione della Critique de la raison dialectique, dove è la possibilità stessa di realizzare il valore nella Storia che viene messa in discussione. Sottesa alle analisi sociologiche, antropologiche ed economico-politiche dell’opera sussiste la volontà di pensare la possibilità della libertà nella Storia. Tale possibilità viene nuovamente ripensata in una chiave profondamente etica nei testi del ’64-’65, ossia Les racines de l’éthique e Morale et Histoire, dove appare la necessità di considerare l’individualità non più solamente come ricerca, bensì, e soprattutto, come difesa della libertà, del valore della sua esistenza. Qui sorge il problema della famiglia, benché Sartre vi si rivolga in maniera consistente solo negli anni ’60-’70, in particolare in Les Mots e ne L’Idiot de la famille e non nelle opere strettamente filosofiche. Lì la famiglia è pensata da Sartre come la prima fonte d’alienazione, dalla quale l’individuo deve riuscire a svincolarsi nel corso della propria esistenza. Tuttavia, mettendo all’opera ciò che si è ricavato dalle prime due sezioni della ricerca, nella terza è stato possibile proporre una lettura positiva del fenomeno familiare. Abbiamo così provato a definire il valore della famiglia nell’esistenzialismo sartriano e a partire da esso.

Il possibile e l'impossibile. Il valore e la famiglia nel pensiero di Jean-Paul Sartre / Ciro Adinolfi - Institut Catholique de Toulous. , 2022 Jun 30. 34. ciclo, Anno Accademico 2021/2022.

Il possibile e l'impossibile. Il valore e la famiglia nel pensiero di Jean-Paul Sartre.

ADINOLFI, CIRO
2022-06-30

Abstract

Il presente lavoro intende approcciare il problema della famiglia nel pensiero di Jean-Paul Sartre, muovendo dalla ricostruzione dell’evoluzione della sua personale interpretazione del concetto di valore. Pur mantenendo un’impostazione storico- genealogica, volta alla comprensione dello sviluppo della sua riflessione tout court, la ricerca vuole ripensare alcuni punti fondamentali della sua filosofia, affinché sia possibile riflettere sulla famiglia non solo restando al suo interno, ma tentando anche di pensare a un percorso a partire da essa. Sin dai primi testi sartriani appare chiaro che il problema principale, nonché fondativo, della sua parabola intellettuale sia indubitabilmente la libertà. Quest’ultima non viene mai concepita in quanto essenza da descrivere, ma non è nient’altro che il processo tramite il quale si realizza. Si mostra così in quanto movimento, in quanto pratica. In questo modo l’individuo, come libertà in atto, come singolarità che tenta di affacciarsi all’esistenza in maniera personale, unica, libera, non viene mai definito, ma è sempre problematizzato e contestualizzato, ossia situato nella contingenza e nella socialità. Pertanto la filosofia sartriana sorge da un’ineliminabile radice etica, che ne caratterizza lo sviluppo e ne unifica l’intenzione. Quest’ipotesi guida lo studio che si svolge in queste pagine. In un primo momento abbiamo voluto comprendere il motivo onto-fenomenologico dell’utilizzo del concetto di valore, che si rivela essere lo sprone e, insieme, la trama dell’esistenza, ossia ciò che la caratterizza intimamente. L’individuo, mosso dalla ricerca della propria realizzazione, si dirige verso di esso per rintracciare, nel futuro, ciò che manca nel presente. Rileggendo il concetto di tempo all’interno di questo contesto, emerge il profondo legame tra la soggettività e l’alterità ne L’être et le néant. Questo ci ha condotto verso lo studio dell’etica dei Cahiers pour une morale, dove si è mostrata la volontà sartriana di sondare le possibilità della libertà su di un piano eminentemente storico-pratico, avendo di mira l’etica come struttura dell’agire individuale. La dialettica rielabora i concetti onto- fenomenologici alla luce del concetto di Storia. È così che l’analisi sartriana evolve in direzione della Critique de la raison dialectique, dove è la possibilità stessa di realizzare il valore nella Storia che viene messa in discussione. Sottesa alle analisi sociologiche, antropologiche ed economico-politiche dell’opera sussiste la volontà di pensare la possibilità della libertà nella Storia. Tale possibilità viene nuovamente ripensata in una chiave profondamente etica nei testi del ’64-’65, ossia Les racines de l’éthique e Morale et Histoire, dove appare la necessità di considerare l’individualità non più solamente come ricerca, bensì, e soprattutto, come difesa della libertà, del valore della sua esistenza. Qui sorge il problema della famiglia, benché Sartre vi si rivolga in maniera consistente solo negli anni ’60-’70, in particolare in Les Mots e ne L’Idiot de la famille e non nelle opere strettamente filosofiche. Lì la famiglia è pensata da Sartre come la prima fonte d’alienazione, dalla quale l’individuo deve riuscire a svincolarsi nel corso della propria esistenza. Tuttavia, mettendo all’opera ciò che si è ricavato dalle prime due sezioni della ricerca, nella terza è stato possibile proporre una lettura positiva del fenomeno familiare. Abbiamo così provato a definire il valore della famiglia nell’esistenzialismo sartriano e a partire da esso.
30-giu-2022
M-FIL/03 - FILOSOFIA MORALE
MORDACCI, ROBERTO
REICHLIN, MASSIMO
Il possibile e l'impossibile. Il valore e la famiglia nel pensiero di Jean-Paul Sartre / Ciro Adinolfi - Institut Catholique de Toulous. , 2022 Jun 30. 34. ciclo, Anno Accademico 2021/2022.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11768/137356
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