Scopo del lavoro. A marzo 2020, in Italia, la maggior partedelle attività cliniche e assistenziali di routine è stata ridotta alminimo a causa della pandemia da SARS-CoV-2, richiedendo una tempestiva riorganizzazione del modello tradizionaledi erogazione delle cure. Lo scopo del presente lavoro è didescrivere la strategia adottata durante e subito dopo il primolock-down per assicurare il follow up dei pazienti stabili inun ambulatorio di telemedicina “virtuale” dedicato alle malattie reumatiche (MR) nella nostra divisione di Reumatologiadell’Azienda Ospedaliera Universitaria Careggi.Materiali e metodi: Il flusso di pazienti afferenti alla nostraArea di Attività è stato valutato retrospettivamente da marzo asettembre 2020 e, in conformità con le restrizioni locali, sonostati distinti tre periodi: 9 marzo - 18 maggio; 19 maggio - 30giugno; 1 luglio - 30 settembre. Il disegno dello studio è statovalutato e approvato dal Comitato Etico locale.Risultati. Nel nostro contesto clinico è stato costituito unteam di reumatologi ed infermieri per pianificare le sessioni diTelemedicina su base settimanale: la presenza o l’assenza delpaziente in clinica è stata discussa caso per caso e adattata allesue esigenze, sulla base del quadro clinico precedentementeesaminato. Per quanto concerne l’ambulatorio specialistico(terapia biologica, Sindrome di Sjögren, Sclerosi sistemica eMalattie del tessuto connettivo, Osteoartrite, Spondiloartriti,Artriti, Malattie da microcristalli e prime consultazioni/accessi prioritari), durante il 1° periodo il 96,96% delle visite è statoeffettuato in Telemedicina, nel 2° periodo solo il 52,45% e,infine, nel 3° periodo il 97,6% delle visite ambulatoriali è statoeffettuato in presenza presso la clinica. Il 71,5% delle terapieinfusionali è stato eseguito presso il centro durante il 1° periodo, ristabilendosi a pieno (100%) nei restanti periodi. Le procedure diagnostiche, come l’ecografia, la capillaroscopia e leiniezioni articolari, sono state generalmente rimandate duranteil 1° periodo, ridotte drasticamente durante il 2° ed eseguiteregolarmente durante il 3° periodo. L’ambulatorio adibito allemedicazioni delle ulcere e l’Unità di Sperimentazione Clinica(CTU) non hanno mai interrotto la loro attività, nonostante lapandemia.Conclusioni. I nostri dati supportano l’uso della telemedicinain condizioni particolari come quelle pandemiche, in quantoha la potenzialità di ridurre al minimo il rischio di contagioe, al contempo, di assicurare la continuità delle cure per i pazienti stabili ed in fase non attiva di malattia. In futuro, l’integrazione della Telemedicina e, più in generale, della Telehealth, nella pratica quotidiana potrebbe garantire l’assistenzaal paziente anche in condizioni non pandemiche a patto chevengano diffusi protocolli standardizzati e vengano assicurateadeguate modalità di formazione del personale e di supportoper i pazienti che utilizzeranno i dispositivi, oltre che fondiinformatici e normative nazionali.

IL CONTRIBUTO DELLA TELEMEDICINA ALLA GESTIONE DEI PAZIENTI REUMATOLOGICI DURANTE LA PANDEMIA DA SARS-CoV-2 / El Aoufy, K.; Melis, Mr.; Bellando Randone, S.; Blagojevic, J.; Bartoli, F.; Fiori, G.; Nacci, F.; Conforti, Ml.; Cometi, L.; Bruni, C.; Moggi Pignone, A.; Rasero, L.; Guiducci, S.; Matucci Cerinic, M.. - In: REUMATISMO. - ISSN 0048-7449. - (2021), pp. 669-669.

IL CONTRIBUTO DELLA TELEMEDICINA ALLA GESTIONE DEI PAZIENTI REUMATOLOGICI DURANTE LA PANDEMIA DA SARS-CoV-2

M. Matucci Cerinic
Ultimo
2021-01-01

Abstract

Scopo del lavoro. A marzo 2020, in Italia, la maggior partedelle attività cliniche e assistenziali di routine è stata ridotta alminimo a causa della pandemia da SARS-CoV-2, richiedendo una tempestiva riorganizzazione del modello tradizionaledi erogazione delle cure. Lo scopo del presente lavoro è didescrivere la strategia adottata durante e subito dopo il primolock-down per assicurare il follow up dei pazienti stabili inun ambulatorio di telemedicina “virtuale” dedicato alle malattie reumatiche (MR) nella nostra divisione di Reumatologiadell’Azienda Ospedaliera Universitaria Careggi.Materiali e metodi: Il flusso di pazienti afferenti alla nostraArea di Attività è stato valutato retrospettivamente da marzo asettembre 2020 e, in conformità con le restrizioni locali, sonostati distinti tre periodi: 9 marzo - 18 maggio; 19 maggio - 30giugno; 1 luglio - 30 settembre. Il disegno dello studio è statovalutato e approvato dal Comitato Etico locale.Risultati. Nel nostro contesto clinico è stato costituito unteam di reumatologi ed infermieri per pianificare le sessioni diTelemedicina su base settimanale: la presenza o l’assenza delpaziente in clinica è stata discussa caso per caso e adattata allesue esigenze, sulla base del quadro clinico precedentementeesaminato. Per quanto concerne l’ambulatorio specialistico(terapia biologica, Sindrome di Sjögren, Sclerosi sistemica eMalattie del tessuto connettivo, Osteoartrite, Spondiloartriti,Artriti, Malattie da microcristalli e prime consultazioni/accessi prioritari), durante il 1° periodo il 96,96% delle visite è statoeffettuato in Telemedicina, nel 2° periodo solo il 52,45% e,infine, nel 3° periodo il 97,6% delle visite ambulatoriali è statoeffettuato in presenza presso la clinica. Il 71,5% delle terapieinfusionali è stato eseguito presso il centro durante il 1° periodo, ristabilendosi a pieno (100%) nei restanti periodi. Le procedure diagnostiche, come l’ecografia, la capillaroscopia e leiniezioni articolari, sono state generalmente rimandate duranteil 1° periodo, ridotte drasticamente durante il 2° ed eseguiteregolarmente durante il 3° periodo. L’ambulatorio adibito allemedicazioni delle ulcere e l’Unità di Sperimentazione Clinica(CTU) non hanno mai interrotto la loro attività, nonostante lapandemia.Conclusioni. I nostri dati supportano l’uso della telemedicinain condizioni particolari come quelle pandemiche, in quantoha la potenzialità di ridurre al minimo il rischio di contagioe, al contempo, di assicurare la continuità delle cure per i pazienti stabili ed in fase non attiva di malattia. In futuro, l’integrazione della Telemedicina e, più in generale, della Telehealth, nella pratica quotidiana potrebbe garantire l’assistenzaal paziente anche in condizioni non pandemiche a patto chevengano diffusi protocolli standardizzati e vengano assicurateadeguate modalità di formazione del personale e di supportoper i pazienti che utilizzeranno i dispositivi, oltre che fondiinformatici e normative nazionali.
2021
SARS-CoV-2
Malattie reumatiche
Telemedicina
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