Introduzione. Nel contesto della pandemia da COVID-19 e dell'emergere di terapie disease-modifying per la malattia di Alzheimer (AD), l'indagine dei correlati neuroelettrici dell'AD e della Sindrome post-COVID-19 (PCS) mediante l'EEG a riposo (RS-EEG) ha acquisito maggior centralità. Inizialmente, questa ricerca di dottorato, mirata a svelare le complessità dell'AD, è stata ostacolata dalle sfide nella reclutamento dei partecipanti. Considerati gli emergenti deficit cognitivi associati alla PCS, ha espanso il suo campo di indagine alle implicazioni cognitive post-COVID-19. Pertanto, questo lavoro cerca di delineare le alterazioni neurofisiologiche e cognitive nell'AD e nella PCS, adattandosi alle esigenze imposte dalla pandemia. Metodi. Un approccio multidimensionale, che integra analisi EEG con neuroimaging, laboratorio e valutazioni neuropsicologiche strutturate, ha agevolato l'esplorazione dell'AD e della PCS. Nell'AD, la ricerca dà priorità all'indagine dell'EEG come possibile biomarcatore diagnostico precoce, mentre nella PCS si concentra sull'esplorare i correlati neuroelettrici dei disturbi cognitivi e psichiatrici fino a 10 mesi dalla risoluzione della malattia da COVID-19. Risultati. Nell'AD, i risultati identificano alterazioni nelle bande theta e alpha2 come potenziali indicatori diagnostici, che contribuiscono alla diagnosi precoce e alla previsione dei sottotipi di demenza e delle traiettorie cognitive. Nella PCS, il 53% dei pazienti ha mostrato disturbi cognitivi, con alterazioni EEG specifiche. Particolare sintomi della fase acuta, in particolare disgeusia e iposmia, mettono in evidenza potenziali vulnerabilità e correlazioni con disturbi della memoria e delle funzioni esecutive nel tempo. Conclusioni. Sebbene i risultati relativi all'AD e alla PCS siano di natura e manifestazione divergente, essi chiariscono complessi substrati neuroelettrici associati alle manifestazioni cognitive e potenziali manifestazioni psichiatriche. Identificando le basi neuroelettriche specifiche per ciascuna condizione, questa ricerca non solo incrementa la comprensione di tali condizioni, ma fornisce anche una base per ulteriori ricerche e lo sviluppo di strategie terapeutiche, mirate a gestire e potenzialmente mitigare i deficit cognitivi in diverse condizioni neurologiche.
Background. Amidst the complexity of the COVID-19 pandemic and the emergence of disease-modifying therapies for Alzheimer’s Disease (AD), an exploration of the neuroelectrical correlates of AD and Post-COVID-19 Syndrome (PCS) through resting-state EEG (RS-EEG) has transitioned into a critical global health inquiry. Initially, this Ph.D. research, aimed at unraveling AD complexities, was navigated towards addressing both the challenges in participant recruitment and emerging cognitive impairments associated with PCS, expanding its scope to the cognitive implications post-COVID-19. Hence, this work attempts to delineate the neurophysiological and cognitive disruptions in AD and PCS, adapting to the demands imposed by the pandemic. Methods. A comprehensive approach, integrating EEG analyses with neuroimaging, laboratory and structured neuropsychological assessments, facilitated an exploration of AD and PCS. In AD, the research prioritizes investigating EEG as a potential early diagnostic marker, while in PCS, it emphasizes exploring the neuroelectrical correlates of cognitive and psychiatric disturbances up to 10 months post-COVID-19 resolution. Results. In AD, findings identify alterations in the theta and alpha2 bands as potential diagnostic indicators, aiding early differential diagnosis and prognostication of dementia subtypes and cognitive trajectories. In PCS, 53% of patients exhibited substantial cognitive disturbances, with discernible EEG alterations and acute-phase symptoms, specifically dysgeusia and hyposmia, highlighting potential vulnerabilities and correlations with memory and executive function impairments over time. Conclusion. While findings from AD and PCS are divergent in nature and manifestation, they elucidate complex neuroelectrical substrates associated with cognitive and potential psychiatric manifestations. By identifying condition-specific neuroelectrical underpinnings, this research not only augments understanding of these conditions but also provides a foundation for subsequent research and the development of therapeutic strategies, aiming to manage and potentially mitigate cognitive impairments across various neurological conditions.
ELECTROENCEPHALOGRAPHIC INSIGHTS INTO COGNITIVE DYSFUNCTION / Giordano Cecchetti , 2024 Jan 15. 36. ciclo, Anno Accademico 2022/2023.
ELECTROENCEPHALOGRAPHIC INSIGHTS INTO COGNITIVE DYSFUNCTION
CECCHETTI, GIORDANO
2024-01-15
Abstract
Introduzione. Nel contesto della pandemia da COVID-19 e dell'emergere di terapie disease-modifying per la malattia di Alzheimer (AD), l'indagine dei correlati neuroelettrici dell'AD e della Sindrome post-COVID-19 (PCS) mediante l'EEG a riposo (RS-EEG) ha acquisito maggior centralità. Inizialmente, questa ricerca di dottorato, mirata a svelare le complessità dell'AD, è stata ostacolata dalle sfide nella reclutamento dei partecipanti. Considerati gli emergenti deficit cognitivi associati alla PCS, ha espanso il suo campo di indagine alle implicazioni cognitive post-COVID-19. Pertanto, questo lavoro cerca di delineare le alterazioni neurofisiologiche e cognitive nell'AD e nella PCS, adattandosi alle esigenze imposte dalla pandemia. Metodi. Un approccio multidimensionale, che integra analisi EEG con neuroimaging, laboratorio e valutazioni neuropsicologiche strutturate, ha agevolato l'esplorazione dell'AD e della PCS. Nell'AD, la ricerca dà priorità all'indagine dell'EEG come possibile biomarcatore diagnostico precoce, mentre nella PCS si concentra sull'esplorare i correlati neuroelettrici dei disturbi cognitivi e psichiatrici fino a 10 mesi dalla risoluzione della malattia da COVID-19. Risultati. Nell'AD, i risultati identificano alterazioni nelle bande theta e alpha2 come potenziali indicatori diagnostici, che contribuiscono alla diagnosi precoce e alla previsione dei sottotipi di demenza e delle traiettorie cognitive. Nella PCS, il 53% dei pazienti ha mostrato disturbi cognitivi, con alterazioni EEG specifiche. Particolare sintomi della fase acuta, in particolare disgeusia e iposmia, mettono in evidenza potenziali vulnerabilità e correlazioni con disturbi della memoria e delle funzioni esecutive nel tempo. Conclusioni. Sebbene i risultati relativi all'AD e alla PCS siano di natura e manifestazione divergente, essi chiariscono complessi substrati neuroelettrici associati alle manifestazioni cognitive e potenziali manifestazioni psichiatriche. Identificando le basi neuroelettriche specifiche per ciascuna condizione, questa ricerca non solo incrementa la comprensione di tali condizioni, ma fornisce anche una base per ulteriori ricerche e lo sviluppo di strategie terapeutiche, mirate a gestire e potenzialmente mitigare i deficit cognitivi in diverse condizioni neurologiche.File | Dimensione | Formato | |
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Descrizione: ELECTROENCEPHALOGRAPHIC INSIGHTS INTO COGNITIVE DYSFUNCTION
Tipologia:
Tesi di dottorato
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