Questa tesi difende la teoria storico-causale del riferimento per i nomi propri utilizzando metodi sperimentali, inserendosi nel dibattito iniziato da Machery, Mallon, Nichols e Stich nel 2004 con il loro influente articolo “Semantics, cross-cultural style”. Machery e collaboratori hanno messo in discussione la confutazione del descrittivismo da parte Kripke in “Naming and Necessity”, sottoponendo il “Caso Gödel” a occidentali ed est-asiatici e concludendo che le intuizioni referenziali variano sia all’interno delle culture sia tra culture diverse. Il Capitolo 1 esamina le due principali critiche al lavoro di Machery et al. La prima riguarda le ambiguità nella loro domanda finale; la seconda afferma che gli studiosi devono testare le teorie del riferimento basandosi sull’uso linguistico e non sulle intuizioni referenziali, poiché queste hanno una natura meta-linguistica. Il Capitolo 2 esplora i principali studi sull’uso linguistico nella letteratura. Mentre i dati sulla produzione linguistica con partecipanti statunitensi supportano la teoria storico-causale, i dati sulla comprensione linguistica, che si fondano su giudizi sul valore di verità di enunciati e che coinvolgono sia occidentali che est-asiatici, sono meno conclusivi a causa di un’ambiguità epistemica. Gli studiosi hanno cercato di affrontare l’ambiguità con domande di follow-up, che però reintroducono riflessioni meta-linguistiche. Il Capitolo 3 discute due studi basati su giudizi sul valore di verità: Esperimento 1, con partecipanti cinesi e italiani, condotto in collaborazione con Litman Huang, ed Esperimento 2, con partecipanti italiani. Questi lavori mirano a risolvere l’ambiguità epistemica concentrandosi sul “Caso Giona”, e corroborano la teoria storico-causale. Il Capitolo 4 presenta uno studio di eye-tracking sul Caso Gödel, Esperimento 3, condotto con Filippo Domaneschi, Massimiliano Vignolo e Camilo Rodríguez Ronderos. La metodologia di eye-tracking, evitando giudizi espliciti da parte dei partecipanti, fornisce evidenza diretta sull’uso linguistico e supporta la teoria kripkeana. Inoltre, i dati sui giudizi sul valore di verità di questo esperimento differiscono dai risultati di eye-tracking. Questa divergenza solleva domande sull’affidabilità dei giudizi di verità e suggerisce la necessità di ulteriore ricerca. La tesi si conclude con il Capitolo 5, che riassume gli argomenti e sviluppa considerazioni aggiuntive sul ruolo dei dati empirici in filosofia del linguaggio.

This dissertation champions the causal-historical theory of reference for proper names by using experimental methods, engaging with the debate that Machery, Mallon, Nichols, and Stich raised in 2004 with their widely influential article “Semantics, cross-cultural style”. Machery and colleagues challenged Kripke’s refutation of descriptivism in “Naming and Necessity”, by presenting the “Gödel Case” to Westerners and East Asians and concluding that referential intuitions vary intra and cross-culturally. Chapter 1 delves into the two major criticisms against Machery et al.’s work. The first concerns the ambiguities in their final prompt; the second asserts that scholars should test theories of reference against linguistic usage and not referential intuitions, as these have a meta-linguistic nature. Chapter 2 explores the major linguistic-usage studies in the literature. While the linguistic-production data with USA participants support the causal-historical theory, the linguistic-comprehension data, based on truth-value judgments of sentences and involving both Westerners and East Asians, are less conclusive due to an epistemic ambiguity. Scholars tried to address the ambiguity with follow-up questions, which however reintroduce meta-linguistic reflections. Chapter 3 discusses two truth-value judgment studies: Experiment 1, with Chinese and Italian participants, conducted in collaboration with Litman Huang, and Experiment 2, with Italian participants. These works aim to resolve the epistemic ambiguity by focusing on the “Jonah Case”, and corroborate the causal-historical theory. Chapter 4 presents an eye-tracking study on the Gödel Case, Experiment 3, conducted with Filippo Domaneschi, Massimiliano Vignolo and Camilo Rodríguez Ronderos. The eye-tracking methodology, bypassing explicit judgments from participants, provides direct linguistic-usage evidence and supports the Kripkean theory. Moreover, the truth-value judgment data of this experiment differ from the eye-tracking results. This divergence raises questions about the reliability of truth-value judgments and suggests the need for further research. The dissertation concludes with Chapter 5, which summarizes the arguments and develops additional considerations on the role of empirical data in the philosophy of language.

An experimental defense of the causal-historical theory of reference for proper names / Nicolò D'agruma , 2024 May 09. 36. ciclo, Anno Accademico 2022/2023.

An experimental defense of the causal-historical theory of reference for proper names

D'AGRUMA, NICOLÒ
2024-05-09

Abstract

Questa tesi difende la teoria storico-causale del riferimento per i nomi propri utilizzando metodi sperimentali, inserendosi nel dibattito iniziato da Machery, Mallon, Nichols e Stich nel 2004 con il loro influente articolo “Semantics, cross-cultural style”. Machery e collaboratori hanno messo in discussione la confutazione del descrittivismo da parte Kripke in “Naming and Necessity”, sottoponendo il “Caso Gödel” a occidentali ed est-asiatici e concludendo che le intuizioni referenziali variano sia all’interno delle culture sia tra culture diverse. Il Capitolo 1 esamina le due principali critiche al lavoro di Machery et al. La prima riguarda le ambiguità nella loro domanda finale; la seconda afferma che gli studiosi devono testare le teorie del riferimento basandosi sull’uso linguistico e non sulle intuizioni referenziali, poiché queste hanno una natura meta-linguistica. Il Capitolo 2 esplora i principali studi sull’uso linguistico nella letteratura. Mentre i dati sulla produzione linguistica con partecipanti statunitensi supportano la teoria storico-causale, i dati sulla comprensione linguistica, che si fondano su giudizi sul valore di verità di enunciati e che coinvolgono sia occidentali che est-asiatici, sono meno conclusivi a causa di un’ambiguità epistemica. Gli studiosi hanno cercato di affrontare l’ambiguità con domande di follow-up, che però reintroducono riflessioni meta-linguistiche. Il Capitolo 3 discute due studi basati su giudizi sul valore di verità: Esperimento 1, con partecipanti cinesi e italiani, condotto in collaborazione con Litman Huang, ed Esperimento 2, con partecipanti italiani. Questi lavori mirano a risolvere l’ambiguità epistemica concentrandosi sul “Caso Giona”, e corroborano la teoria storico-causale. Il Capitolo 4 presenta uno studio di eye-tracking sul Caso Gödel, Esperimento 3, condotto con Filippo Domaneschi, Massimiliano Vignolo e Camilo Rodríguez Ronderos. La metodologia di eye-tracking, evitando giudizi espliciti da parte dei partecipanti, fornisce evidenza diretta sull’uso linguistico e supporta la teoria kripkeana. Inoltre, i dati sui giudizi sul valore di verità di questo esperimento differiscono dai risultati di eye-tracking. Questa divergenza solleva domande sull’affidabilità dei giudizi di verità e suggerisce la necessità di ulteriore ricerca. La tesi si conclude con il Capitolo 5, che riassume gli argomenti e sviluppa considerazioni aggiuntive sul ruolo dei dati empirici in filosofia del linguaggio.
9-mag-2024
M-FIL/05 - FILOSOFIA E TEORIA DEI LINGUAGGI
CEPOLLARO, BIANCAMARIA
An experimental defense of the causal-historical theory of reference for proper names / Nicolò D'agruma , 2024 May 09. 36. ciclo, Anno Accademico 2022/2023.
Doctoral Thesis
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Descrizione: An experimental defense of the causal-historical theory of reference for proper names
Tipologia: Tesi di dottorato
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11768/160937
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