In questo contributo intendo interrogarmi su una questione saliente all’interno della democrazia liberale, cioè sul significato politico dell’obiezione di coscienza e sulle sue condizioni. Ancora, mi chiedo se ci sia spazio all’interno delle democrazie liberali per l’obiezione di coscienza e, in caso di riposta affermativa, mi domando quale esso sia. La questione che devo affrontare è, dunque, una questione di giustificazione: parto da fenomeni quali la coercizione che l’autorità esercita nei confronti dei cittadini e, per converso, la richiesta di non essere destinatari di tale coercizione e mi interrogo se tali fenomeni siano o meno giustificati. La mia riflessione punta a interpretare la richiesta di esenzione dalla legge per ragioni di coscienza a una richiesta di tolleranza.
La libertà di seguire la propria coscienza tra obbligo politico e richiesta di tolleranza
SALA , ROBERTA
2011-01-01
Abstract
In questo contributo intendo interrogarmi su una questione saliente all’interno della democrazia liberale, cioè sul significato politico dell’obiezione di coscienza e sulle sue condizioni. Ancora, mi chiedo se ci sia spazio all’interno delle democrazie liberali per l’obiezione di coscienza e, in caso di riposta affermativa, mi domando quale esso sia. La questione che devo affrontare è, dunque, una questione di giustificazione: parto da fenomeni quali la coercizione che l’autorità esercita nei confronti dei cittadini e, per converso, la richiesta di non essere destinatari di tale coercizione e mi interrogo se tali fenomeni siano o meno giustificati. La mia riflessione punta a interpretare la richiesta di esenzione dalla legge per ragioni di coscienza a una richiesta di tolleranza.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.