Il tema degli omocidi è certamente di interesse criminologico. Occorre, però, prudenza nella sua analisi, al fine di evitare pericolose generalizzazioni. Cosa si intende per omocidi? Qual è la definizione di riferimento da cui partire per svolgere considerazioni e riflessioni? E soprattutto: quali e quanti omicidi possiamo far rientrare in questa categoria? Per dar risposta a tali quesiti sono stati, in primis, individuati i fattori comuni in tali delitti, di modo da poter utilizzare una definizione adeguata. Successivamente, sono stati analizzati i dati dell’archivio autoptico della Sezione di Medicina Legale dell’Università degli Studi di Milano relativi alle autopsie giudiziarie per l’ipotesi di omicidio volontario (da gennaio 2005 a settembre 2012). Il passo successivo è stato quello, utilizzando il nominativo delle vittime, di ricostruire le storie ed i contesti di tutti gli omicidi attraverso l’analisi degli articoli di un quotidiano di tiratura nazionale, di modo da selezionare i casi di omicidio con caratteristiche di omocidio. All’esito della ricerca, quelli riconosciuti come omocidi sono stati esaminati al fine di individuarne criminogenesi e criminodinamica, nonché le modalità lesive utilizzate ed altri dati di interesse medico legale. Alla luce dei dati criminologici e medico legali ottenuti, comparati con la letteratura nazionale e internazionale di riferimento, l’Autore svolge alcune riflessioni sull’evoluzione del fenomeno.
Omocidi: riflessioni criminologiche / Travaini, G. - In: RASSEGNA ITALIANA DI CRIMINOLOGIA. - ISSN 1121-1717. - 3:(2013), pp. 192-199.
Omocidi: riflessioni criminologiche
Travaini G
2013-01-01
Abstract
Il tema degli omocidi è certamente di interesse criminologico. Occorre, però, prudenza nella sua analisi, al fine di evitare pericolose generalizzazioni. Cosa si intende per omocidi? Qual è la definizione di riferimento da cui partire per svolgere considerazioni e riflessioni? E soprattutto: quali e quanti omicidi possiamo far rientrare in questa categoria? Per dar risposta a tali quesiti sono stati, in primis, individuati i fattori comuni in tali delitti, di modo da poter utilizzare una definizione adeguata. Successivamente, sono stati analizzati i dati dell’archivio autoptico della Sezione di Medicina Legale dell’Università degli Studi di Milano relativi alle autopsie giudiziarie per l’ipotesi di omicidio volontario (da gennaio 2005 a settembre 2012). Il passo successivo è stato quello, utilizzando il nominativo delle vittime, di ricostruire le storie ed i contesti di tutti gli omicidi attraverso l’analisi degli articoli di un quotidiano di tiratura nazionale, di modo da selezionare i casi di omicidio con caratteristiche di omocidio. All’esito della ricerca, quelli riconosciuti come omocidi sono stati esaminati al fine di individuarne criminogenesi e criminodinamica, nonché le modalità lesive utilizzate ed altri dati di interesse medico legale. Alla luce dei dati criminologici e medico legali ottenuti, comparati con la letteratura nazionale e internazionale di riferimento, l’Autore svolge alcune riflessioni sull’evoluzione del fenomeno.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.