La mappa e la bussola: il saggio, a partire da queste due metafore cartografiche, intende illustrare il significato che, nella filosofia di Kant, assumono l'idea di orientamento e il concetto stesso dell'orientarsi. A partire dalle lezioni universitarie della "Pysische Geographie", che il filosofo tenne dal 1756 regolarmente, durante tutta la sua carriera accademica e, quindi, dal noto interesse kantiano per la geografia come Weltkenntniss e conoscenza antropologica, l'articolo, passando per le metafore spaziali e geografiche della "Critica della ragion pura", giunge ad esaminare in parallelo lo scritto precritico "Von dem ersten Grunde des Unterschiedes der Gegenden im Raume"(1768) e il noto saggio della maturita' "Was heisst sich im Denken orientieren?"(1786). In quest'ultimo scritto la metaforica spaziale viene impiegata dal filosofo tedesco per sviluppare l'analogia fra l'orientamento nello spazio dell'esteriorita', ovvero l'orientamento geografico-matematico, e l'orientamento nella dimensione del pensiero, quello che si potrebbe anche definire l'orientamento logico. La tesi dell'articolo e' che la corporeita', che appare centrale per l'orientamento nello spazio fisico, si rivela, al di la' delle intenzioni kantiane, l'elemento di continuita' che influisce in ultima istanza anche sull'orientamento trascendentale e metafisico, in quanto bisogno soggettivo irriducibile alla dimensione logica.
La mappa e la bussola. Kant e l'orientarsi nel pensiero
TAGLIAPIETRA , ANDREA
2010-01-01
Abstract
La mappa e la bussola: il saggio, a partire da queste due metafore cartografiche, intende illustrare il significato che, nella filosofia di Kant, assumono l'idea di orientamento e il concetto stesso dell'orientarsi. A partire dalle lezioni universitarie della "Pysische Geographie", che il filosofo tenne dal 1756 regolarmente, durante tutta la sua carriera accademica e, quindi, dal noto interesse kantiano per la geografia come Weltkenntniss e conoscenza antropologica, l'articolo, passando per le metafore spaziali e geografiche della "Critica della ragion pura", giunge ad esaminare in parallelo lo scritto precritico "Von dem ersten Grunde des Unterschiedes der Gegenden im Raume"(1768) e il noto saggio della maturita' "Was heisst sich im Denken orientieren?"(1786). In quest'ultimo scritto la metaforica spaziale viene impiegata dal filosofo tedesco per sviluppare l'analogia fra l'orientamento nello spazio dell'esteriorita', ovvero l'orientamento geografico-matematico, e l'orientamento nella dimensione del pensiero, quello che si potrebbe anche definire l'orientamento logico. La tesi dell'articolo e' che la corporeita', che appare centrale per l'orientamento nello spazio fisico, si rivela, al di la' delle intenzioni kantiane, l'elemento di continuita' che influisce in ultima istanza anche sull'orientamento trascendentale e metafisico, in quanto bisogno soggettivo irriducibile alla dimensione logica.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.