L’utilizzo di farmaci antiblastici (AB) comporta un rischio professionale per chi li manipola: è necessario quindi monitorare gli operatori sanitari e prevenire l’esposizione. È stata condotta una revisione meta-analitica degli studi di epidemiologia molecolare, al fine di valutare l’associazione tra esposizione occupazionale ad AB e frequenza di effetti genotossici espressi come aberrazioni cromosomiche (AC) strutturali/numeriche, nel comparto occupazionale considerato. La ricerca è stata effettuata tramite Pubmed, selezionando lavori sull’uomo in inglese, in extenso, cross-sectional con valutazione degli effetti biologici dell’esposizione ad AB in personale sanitario coinvolto in attività di preparazione, somministrazione e smaltimento, e che riportassero dati medi di gruppo relativi alla frequenza di AC e i corrispondenti indici di dispersione (SD o SEM). La ricerca ha fornito 262 tudi di cui solo 28 rispondevano ai criteri di selezione. La maggioranza degli studi evidenziava una alta frequenza di AC nel personale esposto agli AB, rispetto ai non esposti. La meta-analisi è stata effettuata utilizzando il programma Review Manager (RevMan 5.1) della The Cochrane Collaboration. I risultati sono stati espressi come rapporto delle medie, con lo scopo di poter combinare studi che esprimevano lo stesso end point in modalità differenti. I valori di rischio relativo ottenuti indicano che la manipolazione di AB determina un incremento delle AC e, in virtù del già noto valore prognostico di tale biomarcatore, lo studio conferma il rischio genotossico nel personale esposto alla manipolazione di AB, rispetto ai non esposti. La manipolazione di tali farmaci coinvolge varie figure professionali e il successo degli interventi di prevenzione è legato alla conoscenza del rischio sulla salute e dei metodi disponibili per prevenire la contaminazione.

Valutazione delle aberrazioni cromosomiche su linfociti di infermieri professionalmente esposti a chemioterapici: revisione sistematica e meta-analisi della letteratura

Gianfredi Vincenza;
2015-01-01

Abstract

L’utilizzo di farmaci antiblastici (AB) comporta un rischio professionale per chi li manipola: è necessario quindi monitorare gli operatori sanitari e prevenire l’esposizione. È stata condotta una revisione meta-analitica degli studi di epidemiologia molecolare, al fine di valutare l’associazione tra esposizione occupazionale ad AB e frequenza di effetti genotossici espressi come aberrazioni cromosomiche (AC) strutturali/numeriche, nel comparto occupazionale considerato. La ricerca è stata effettuata tramite Pubmed, selezionando lavori sull’uomo in inglese, in extenso, cross-sectional con valutazione degli effetti biologici dell’esposizione ad AB in personale sanitario coinvolto in attività di preparazione, somministrazione e smaltimento, e che riportassero dati medi di gruppo relativi alla frequenza di AC e i corrispondenti indici di dispersione (SD o SEM). La ricerca ha fornito 262 tudi di cui solo 28 rispondevano ai criteri di selezione. La maggioranza degli studi evidenziava una alta frequenza di AC nel personale esposto agli AB, rispetto ai non esposti. La meta-analisi è stata effettuata utilizzando il programma Review Manager (RevMan 5.1) della The Cochrane Collaboration. I risultati sono stati espressi come rapporto delle medie, con lo scopo di poter combinare studi che esprimevano lo stesso end point in modalità differenti. I valori di rischio relativo ottenuti indicano che la manipolazione di AB determina un incremento delle AC e, in virtù del già noto valore prognostico di tale biomarcatore, lo studio conferma il rischio genotossico nel personale esposto alla manipolazione di AB, rispetto ai non esposti. La manipolazione di tali farmaci coinvolge varie figure professionali e il successo degli interventi di prevenzione è legato alla conoscenza del rischio sulla salute e dei metodi disponibili per prevenire la contaminazione.
2015
Aberrazioni cromosomiche
antiblastici
chemioterapici
esposizione professionale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11768/104265
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