Background Il rapporto neutrofili-linfociti (NLR) è un biomarcatore di infiammazione sistemica. Un NLR elevato può derivare da neutrofilia, linfopenia o entrambe ed è associato a una prognosi sfavorevole e a una minore risposta ai trattamenti in diversi tumori maligni, tra cui il carcinoma mammario, gastrico, colorettale e polmonare. È stato riscontrato che nei pazienti trattati con radiochirurgia stereotassica con Gamma Knife (GK-SRS) per metastasi cerebrali (BM) da carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC), la sopravvivenza mediana era significativamente più lunga nei pazienti con NLR < 5 sia al momento della radiochirurgia sia dopo il trattamento (entro 1 mese dalla SRS). Un’alta percentuale di neutrofili, una bassa percentuale di linfociti e un rapporto piastrine-linfociti elevato sono stati predittivi di una scarsa sopravvivenza globale nei pazienti con metastasi cerebrali. Ulteriori evidenze sono necessarie per confermare e definire meglio questi risultati. Materiali e Metodi Abbiamo esaminato retrospettivamente 111 pazienti consecutivi con metastasi cerebrali da NSCLC (95 pazienti) e melanoma (16 pazienti) trattati con GK-SRS. In totale, sono state trattate 695 lesioni (numero mediano di lesioni per paziente: 6; intervallo: 1-18), con un volume mediano di 0,108 cc (intervallo: 0,004-33,44 cc). L’NLR è stato calcolato utilizzando il rapporto N/L, dove N e L si riferiscono rispettivamente ai neutrofili e ai linfociti del sangue periferico nel momento più vicino al trattamento SRS. L’analisi di Kaplan-Meier è stata utilizzata per descrivere il tempo di sopravvivenza in relazione all’NLR. Analisi di regressione di Cox univariabile e multivariabile sono state impiegate per confermare l’impatto dell’NLR sulla sopravvivenza globale. Risultati L’età mediana (IQR) alla diagnosi di metastasi cerebrali era di 64 anni (55-70), l’NLR mediano (IQR) era 6,7 (1,3-32) e la sopravvivenza globale mediana (IQR) era di 13,5 mesi (1-42). Nell’analisi di regressione di Cox univariabile, un NLR inferiore era associato a una migliore sopravvivenza globale (HR: 1,05; p=0,004). Il numero totale di linfociti, neutrofili e monociti non era associato a una migliore sopravvivenza globale (tutti p>0,1). Nell’analisi di regressione di Cox multivariabile, dopo l’aggiustamento per età, sesso e uso della terapia con desametasone (DEX), l’NLR si è confermato come un predittore indipendente della sopravvivenza globale (HR: 1,06; p=0,003). Conclusioni L’NLR rappresenta un fattore prognostico indipendente nei pazienti con metastasi cerebrali da NSCLC e melanoma. L’infiammazione e l’immunità possono giocare un ruolo cruciale in questi pazienti. Ulteriori analisi su specifici sottotipi di neutrofili o linfociti potrebbero migliorare la comprensione dell’eziologia e della progressione del cancro.

L’impatto del rapporto neutrofili/linfociti sulla sopravvivenza di pazienti affetti da metastasi cerebrali trattate con radiochirurgia stereotassica Gamma-Knife / Gagliardi, F; Snider, S; Roncelli, F; Pompeo, E; De Domenico, P; Mura, C; Klungveldt, V; Barzaghi, Lr; Bulotta, A; Lazzari, C; Del Vecchio, A; Mortini, P. - (2022). (Intervento presentato al convegno 71° Congresso Società Italiana di Neurochirurgia (SINch) tenutosi a Naples, Italy nel 13-15 Oct 2022).

L’impatto del rapporto neutrofili/linfociti sulla sopravvivenza di pazienti affetti da metastasi cerebrali trattate con radiochirurgia stereotassica Gamma-Knife

Roncelli F
;
Pompeo E;De Domenico P;Mura C;Lazzari C;Mortini P
Ultimo
2022-01-01

Abstract

Background Il rapporto neutrofili-linfociti (NLR) è un biomarcatore di infiammazione sistemica. Un NLR elevato può derivare da neutrofilia, linfopenia o entrambe ed è associato a una prognosi sfavorevole e a una minore risposta ai trattamenti in diversi tumori maligni, tra cui il carcinoma mammario, gastrico, colorettale e polmonare. È stato riscontrato che nei pazienti trattati con radiochirurgia stereotassica con Gamma Knife (GK-SRS) per metastasi cerebrali (BM) da carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC), la sopravvivenza mediana era significativamente più lunga nei pazienti con NLR < 5 sia al momento della radiochirurgia sia dopo il trattamento (entro 1 mese dalla SRS). Un’alta percentuale di neutrofili, una bassa percentuale di linfociti e un rapporto piastrine-linfociti elevato sono stati predittivi di una scarsa sopravvivenza globale nei pazienti con metastasi cerebrali. Ulteriori evidenze sono necessarie per confermare e definire meglio questi risultati. Materiali e Metodi Abbiamo esaminato retrospettivamente 111 pazienti consecutivi con metastasi cerebrali da NSCLC (95 pazienti) e melanoma (16 pazienti) trattati con GK-SRS. In totale, sono state trattate 695 lesioni (numero mediano di lesioni per paziente: 6; intervallo: 1-18), con un volume mediano di 0,108 cc (intervallo: 0,004-33,44 cc). L’NLR è stato calcolato utilizzando il rapporto N/L, dove N e L si riferiscono rispettivamente ai neutrofili e ai linfociti del sangue periferico nel momento più vicino al trattamento SRS. L’analisi di Kaplan-Meier è stata utilizzata per descrivere il tempo di sopravvivenza in relazione all’NLR. Analisi di regressione di Cox univariabile e multivariabile sono state impiegate per confermare l’impatto dell’NLR sulla sopravvivenza globale. Risultati L’età mediana (IQR) alla diagnosi di metastasi cerebrali era di 64 anni (55-70), l’NLR mediano (IQR) era 6,7 (1,3-32) e la sopravvivenza globale mediana (IQR) era di 13,5 mesi (1-42). Nell’analisi di regressione di Cox univariabile, un NLR inferiore era associato a una migliore sopravvivenza globale (HR: 1,05; p=0,004). Il numero totale di linfociti, neutrofili e monociti non era associato a una migliore sopravvivenza globale (tutti p>0,1). Nell’analisi di regressione di Cox multivariabile, dopo l’aggiustamento per età, sesso e uso della terapia con desametasone (DEX), l’NLR si è confermato come un predittore indipendente della sopravvivenza globale (HR: 1,06; p=0,003). Conclusioni L’NLR rappresenta un fattore prognostico indipendente nei pazienti con metastasi cerebrali da NSCLC e melanoma. L’infiammazione e l’immunità possono giocare un ruolo cruciale in questi pazienti. Ulteriori analisi su specifici sottotipi di neutrofili o linfociti potrebbero migliorare la comprensione dell’eziologia e della progressione del cancro.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11768/180456
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