Background L’idrocefalo normoteso idiopatico (iNPH) è una condizione neurologica benigna, ma i tassi di risposta al trattamento variano solo tra il 30% e il 50%. Numerosi studi hanno cercato di identificare fattori clinici o radiologici predittivi di una risposta favorevole e duratura allo shunt, con risultati contrastanti e non conclusivi. Con questo studio, intendiamo contribuire alla letteratura esistente, concentrandoci in particolare sull’Indice di Evans (EI), sull’ampliamento dei corni temporali, sulle protrusioni ventricolari laterali e su elementi isolati del quadro DESH (compressione delle convessità cerebrali e dilatazione focale dei solchi) per predire gli esiti dopo derivazione ventricoloperitoneale (VPS). Metodi Sono stati esaminati retrospettivamente tutti i pazienti valutati per idrocefalo normoteso idiopatico (iNPH) presso gli Ospedali Riuniti di Ancona, Italia, dal 2010 al 2021. Sono state analizzate le cartelle cliniche e le neuroimmagini. Dopo la selezione, 82 pazienti sottoposti a derivazione ventricoloperitoneale (VPS) per iNPH sono stati inclusi nello studio. La maggior parte dei pazienti (82,9%) aveva più di 65 anni, con un rapporto maschi/femmine di 1,92:1. Risultati Un valore basale ridotto di EI è stato associato a un miglioramento significativo nei punteggi dell’aprassia della marcia (0,36 ± 0,04 vs 0,40 ± 0,05, p=0,04) e nella frequenza degli episodi di incontinenza urinaria (0,38 ± 0,03 vs 0,40 ± 0,05, p=0,04). Un EI > 0,40 è stato associato a una minore probabilità di miglioramento della deambulazione (30,2%) rispetto alla stabilità o al peggioramento dei sintomi (53%, p=0,03). Analogamente, un EI > 0,40 è stato correlato a una ridotta probabilità di miglioramento della continenza urinaria rispetto alla stabilità o al peggioramento della frequenza degli episodi (21,8% vs 54%, p=0,004). La presenza di solchi corticali moderatamente compressi o obliterati è stata associata a un miglioramento significativo dello stato funzionale valutato tramite la scala modificata di Rankin (mRS) dopo l’intervento chirurgico, rispetto ai pazienti senza segni di compressione delle convessità cerebrali (78% vs 49,1%, p=0,02 e 39,1% vs 16,9%, p=0,03, rispettivamente). Un aumento preoperatorio dell’EI è risultato predittivo di una scarsa risposta nei domini dell’aprassia della marcia (OR 0,001, IC 95% 0,001-0,4, p=0,004) e della continenza urinaria (OR 0,001, IC 95% 0,001-0,3, p=0,003). I più forti predittori di un miglioramento dello stato funzionale (mRS) sono stati la presenza di solchi corticali moderatamente (OR 3,72, IC 95% 1,22-11,35, p=0,02) o severamente compressi (OR 3,15, IC 95% 1,07-9,26, p=0,03). Conclusioni L’Indice di Evans (EI) rappresenta un parametro significativo per predire il miglioramento della funzione deambulatoria e della continenza urinaria dopo l’intervento chirurgico. Inoltre, emergono evidenze rilevanti a supporto dell’associazione tra la compressione delle convessità cerebrali e un miglioramento complessivo dei punteggi funzionali dopo il trattamento.
Parametri neuroradiologici predittivi di buon outcome neurologico a 6 mesi in pazienti affetti da idrocefalo normoteso idiopatico sottoposti a shunt ventricolo-peritoneale. Studio pilota monocentrico su 82 pazienti / Paracino, R; De Domenico, P; Aiudi, D; Dobran, M. - (2022). (Intervento presentato al convegno 71° Congresso Società Italiana di Neurochirurgia (SINch) tenutosi a Naples, Italy nel 13-15 Oct 2022).
Parametri neuroradiologici predittivi di buon outcome neurologico a 6 mesi in pazienti affetti da idrocefalo normoteso idiopatico sottoposti a shunt ventricolo-peritoneale. Studio pilota monocentrico su 82 pazienti
De Domenico P;
2022-01-01
Abstract
Background L’idrocefalo normoteso idiopatico (iNPH) è una condizione neurologica benigna, ma i tassi di risposta al trattamento variano solo tra il 30% e il 50%. Numerosi studi hanno cercato di identificare fattori clinici o radiologici predittivi di una risposta favorevole e duratura allo shunt, con risultati contrastanti e non conclusivi. Con questo studio, intendiamo contribuire alla letteratura esistente, concentrandoci in particolare sull’Indice di Evans (EI), sull’ampliamento dei corni temporali, sulle protrusioni ventricolari laterali e su elementi isolati del quadro DESH (compressione delle convessità cerebrali e dilatazione focale dei solchi) per predire gli esiti dopo derivazione ventricoloperitoneale (VPS). Metodi Sono stati esaminati retrospettivamente tutti i pazienti valutati per idrocefalo normoteso idiopatico (iNPH) presso gli Ospedali Riuniti di Ancona, Italia, dal 2010 al 2021. Sono state analizzate le cartelle cliniche e le neuroimmagini. Dopo la selezione, 82 pazienti sottoposti a derivazione ventricoloperitoneale (VPS) per iNPH sono stati inclusi nello studio. La maggior parte dei pazienti (82,9%) aveva più di 65 anni, con un rapporto maschi/femmine di 1,92:1. Risultati Un valore basale ridotto di EI è stato associato a un miglioramento significativo nei punteggi dell’aprassia della marcia (0,36 ± 0,04 vs 0,40 ± 0,05, p=0,04) e nella frequenza degli episodi di incontinenza urinaria (0,38 ± 0,03 vs 0,40 ± 0,05, p=0,04). Un EI > 0,40 è stato associato a una minore probabilità di miglioramento della deambulazione (30,2%) rispetto alla stabilità o al peggioramento dei sintomi (53%, p=0,03). Analogamente, un EI > 0,40 è stato correlato a una ridotta probabilità di miglioramento della continenza urinaria rispetto alla stabilità o al peggioramento della frequenza degli episodi (21,8% vs 54%, p=0,004). La presenza di solchi corticali moderatamente compressi o obliterati è stata associata a un miglioramento significativo dello stato funzionale valutato tramite la scala modificata di Rankin (mRS) dopo l’intervento chirurgico, rispetto ai pazienti senza segni di compressione delle convessità cerebrali (78% vs 49,1%, p=0,02 e 39,1% vs 16,9%, p=0,03, rispettivamente). Un aumento preoperatorio dell’EI è risultato predittivo di una scarsa risposta nei domini dell’aprassia della marcia (OR 0,001, IC 95% 0,001-0,4, p=0,004) e della continenza urinaria (OR 0,001, IC 95% 0,001-0,3, p=0,003). I più forti predittori di un miglioramento dello stato funzionale (mRS) sono stati la presenza di solchi corticali moderatamente (OR 3,72, IC 95% 1,22-11,35, p=0,02) o severamente compressi (OR 3,15, IC 95% 1,07-9,26, p=0,03). Conclusioni L’Indice di Evans (EI) rappresenta un parametro significativo per predire il miglioramento della funzione deambulatoria e della continenza urinaria dopo l’intervento chirurgico. Inoltre, emergono evidenze rilevanti a supporto dell’associazione tra la compressione delle convessità cerebrali e un miglioramento complessivo dei punteggi funzionali dopo il trattamento.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.