In che modo empatia e ostilità possono distorcere la percezione di ciò che l’altro sta comunicando? Alla luce della teoria delle prospettive multiple, sia l’empatia che l’ostilità dovrebbero indurre chiusura cognitiva, e influenzare, di conseguenza, la capacità di rilevare contraddizioni nel discorso altrui. In particolare, dal momento che le contraddizioni caratterizzano negativamente chi parla, l’ipotesi è che un atteggiamento empatico verso l’altro riduca la rilevazione di contraddizioni nel suo discorso, e, viceversa, che un atteggiamento ostile la migliori. In un disegno sperimentale between-subjects, 120 giovani adulti venivano casualmente assegnati a una di tre condizioni: induzione di “empatia” vs. controllo vs. “ostilità”. A tutti veniva mostrata una videointervista nella quale il protagonista si contraddiceva sette volte. Le variabili dipendenti erano il numero di contraddizioni notate e il modo in cui il protagonista veniva caratterizzato, più o meno positivamente. Come ipotizzato, il numero di contraddizioni rilevate variava significativamente tra i tre gruppi, risultando particolarmente basso nel gruppo “empatia” e alto nel gruppo “ostilità” (“empatia”=1.25; controllo=2.98; “ostilità”=3.93), F=31.27, p<.001. Inoltre, il protagonista del video veniva caratterizzato positivamente dal gruppo “empatia”, t=3.28, p=.002, e negativamente dal gruppo “ostilità”, t=3.31, p=.002. I risultati mostrano come entrambe l’empatia e l’ostilità producano nella persona una certa distorsione cognitiva—qui indotta su base emotiva—che a sua volta può fortemente influenzare la percezione del discorso dell’altro e la capacità di coglierne i contenuti. Questo può avere importanti ricadute nelle pratiche professionali che si basano sull’ascolto oggettivo del cliente, come ad esempio nel colloquio clinico.

Il lato oscuro dell'empatia: Quando entrare in intimità emotiva con una persona causa chiusura e distorsione cognitiva [The dark side of empathy: When empathizing causes cognitive closure and perceptual distortion]

Pantaleo, G.
2019-01-01

Abstract

In che modo empatia e ostilità possono distorcere la percezione di ciò che l’altro sta comunicando? Alla luce della teoria delle prospettive multiple, sia l’empatia che l’ostilità dovrebbero indurre chiusura cognitiva, e influenzare, di conseguenza, la capacità di rilevare contraddizioni nel discorso altrui. In particolare, dal momento che le contraddizioni caratterizzano negativamente chi parla, l’ipotesi è che un atteggiamento empatico verso l’altro riduca la rilevazione di contraddizioni nel suo discorso, e, viceversa, che un atteggiamento ostile la migliori. In un disegno sperimentale between-subjects, 120 giovani adulti venivano casualmente assegnati a una di tre condizioni: induzione di “empatia” vs. controllo vs. “ostilità”. A tutti veniva mostrata una videointervista nella quale il protagonista si contraddiceva sette volte. Le variabili dipendenti erano il numero di contraddizioni notate e il modo in cui il protagonista veniva caratterizzato, più o meno positivamente. Come ipotizzato, il numero di contraddizioni rilevate variava significativamente tra i tre gruppi, risultando particolarmente basso nel gruppo “empatia” e alto nel gruppo “ostilità” (“empatia”=1.25; controllo=2.98; “ostilità”=3.93), F=31.27, p<.001. Inoltre, il protagonista del video veniva caratterizzato positivamente dal gruppo “empatia”, t=3.28, p=.002, e negativamente dal gruppo “ostilità”, t=3.31, p=.002. I risultati mostrano come entrambe l’empatia e l’ostilità producano nella persona una certa distorsione cognitiva—qui indotta su base emotiva—che a sua volta può fortemente influenzare la percezione del discorso dell’altro e la capacità di coglierne i contenuti. Questo può avere importanti ricadute nelle pratiche professionali che si basano sull’ascolto oggettivo del cliente, come ad esempio nel colloquio clinico.
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11768/88887
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact